La nostra filosofia

Sono banditi gli sprechi, per non offendere il mondo che soffre e per non consumare più del necessario, perché questo significa togliere agli altri. 

Ricordatevi che è meglio accendere una candela piuttosto che imprecare contro l’oscurità.

Non possiamo delegare agli altri la salvezza della natura e del pianeta.

La difesa del Creato passa attraverso lo zelo di ciascuno di noi. La nostra azienda è perciò fortemente impegnata per una migliore gestione delle risorse e per il totale rispetto dell’ambiente e delle persone. Perciò ci siamo dati tre obbiettivi prioritari:

A) Energia pulita al 100 % – (biomassa, solare, eolica, idroelettrica)

Tutta l’energia che utilizziamo proviene da fonti non inquinanti (rinnovabili) e di nostra produzione.

• Quella elettrica proviene per lo più da 90 pannelli fotovoltaici collegati in rete che producono (in condizioni ottimali) oltre 18 Kw di potenza tali da garantire da soli il nostro fabbisogno. Inoltre abbiamo una pala eolica di ultima generazione e una piccola turbina idroelettrica.

• Il riscaldamento degli alloggi e di tutti gli edifici è garantito dalla legna che raccogliamo nei boschi, collaborando così alla loro pulizia e quindi al rinnovamento della foresta.

Questo non significa comunque che si debba sprecare, perché il sovrappiù resta a disposizione degli altri.

B) Rifiuti zero

• Il miglior modo di smaltire i rifiuti è non farli. 

Per questo dobbiamo cambiare il nostro modo di fare acquisti: ad esempio cercando di comprare prodotti confezionati con pochi imballaggi o sfusi. 

Una quota consistente dei rifiuti che produciamo è infatti formata da confezioni.

• Recuperare tutti i metalli perché interamente riciclabili. 

Il ferro (lamiere, latte), l’alluminio (stagnola, lattine, etc.), il rame (fili, cavi elettrici), l’ottone, vanno gettati negli appositi contenitori. 

Andranno a ricostituire una risorsa preziosa ed eviteranno di inquinare.

 Limitando l’estrazione di altri minerali si eviterà di deturpare ed inquinare ulteriormente l’ambiente con le miniere e il trasporto delle materie prime.

• Riutilizzare fino a che è possibile tutti i recipienti di vetro che è facilmente lavabile ed anche sterilizzabile. 

Infatti riciclarlo costa energia e allo stato attuale porta quindi ulteriore inquinamento atmosferico. 

Nel caso i contenitori si dovessero rompere o fosse comunque indispensabile smaltirli, allora è necessario riporli nell’apposito contenitore avendo premura di differenziare i tappi.

• Quando non più utilizzabili, portare i contenitori di legno e tutti i tipi di carta e cartone al contenitore loro destinato. Verranno utilizzati per produrre calore nella stufa per la fusione dei favi di cera. 

Preferire l’acquisto di carta riciclata (carta igienica, quaderni, etc.) o se di cellulosa vergine, almeno certificata, cioè che proviene da colture autorizzate e non da deforestazione selvaggia.

• Evitare il più possibile di acquistare prodotti (frutta, verdura, yogurt, acqua minerale, ecc.) in cui sia presente come componente la plastica. 

Preferire prodotti concorrenti in recipienti riciclabili. 

Omettere l’acquisto di derrate confezionate in essa o buste ed avere il coraggio di chiedere al negoziante di non usarla per confezionare i prodotti che acquistiamo. 

La plastica – prodotto derivato dal petrolio – impiega anni, se non secoli, a degradarsi, e comunque lo fa rilasciando prodotti altamente tossici per l’ambiente che spesso finiscono nei nostri cibi o nei nostri polmoni.

• Vestire con fibre naturali come lana, cotone, canapa, lino, etc. 

Oltre ad essere più salubri (traspirazione migliore, meno allergie) sono completamente biodegradabili.

• Ricordate che esistono anche i pannolini in cellulosa (quasi completamente degradabili) o in cotone lavabili. 

Questi ultimi, oltre ad aiutare la traspirazione della pelle del bimbo ed evitare di accumularsi nelle discariche come quelli “tradizionali”, che impiegano secoli per degradarsi, comportano pure un notevole risparmio.

• A questo punto i pochi rifiuti che restano dovrebbero essere solo scarti di cibo e rifiuti organici, che possono essere gettati nella concimaia oppure dati agli animali. Residui di carne e proteine animali nel laghetto (per le trote e le anatre) o nel pollaio. Carboidrati e vegetali sempre nel pollaio o agli asini. Questi mangiano anche le bucce di tutta la frutta, agrumi compresi.

C) Autarchia alimentare

• La nostra azienda, attraverso l’allevamento delle api, fornisce calorie sufficienti alla vita di più di 100 uomini/anno. Ma non solo questo rappresenta il nostro sforzo verso l’autarchia alimentare. 

Disponiamo infatti di un grande orto sinergico, alberi di frutti diversi e ci dedichiamo a coltivazioni varie (piccoli frutti, castagne, noci e nocciole). Inoltre alleviamo trote, galline e tanti altri animali che vivono in condizioni di libertà. Per quello che non produciamo ci rivolgiamo preferibilmente alle altre aziende agricole del territorio.

 Rifiutiamo i prodotti che vengono da lontano perché in questo modo si incentiva il consumo di petrolio con quel che ne consegue e si disincentiva la produzione locale favorendo quindi l’abbandono del territorio. 

Lo stesso dicasi per i prodotti di stagione che, limitando l’uso di serre riscaldate ed illuminate, riducono il fabbisogno energetico.

• L’azienda è certificata biologica. 

Per la fertilizzazione e difesa delle colture orticole e frutticole si utilizzano solo prodotti naturali e tecniche agronomiche quali la rotazione, il sovescio, la diffusione di insetti utili. 

Acquistare prodotti da agricoltura biologica o biodinamica significa garantire alimenti di qualità nel rispetto dell’agro-ecosistema senza l’immissione nell’ambiente di composti chimici di sintesi.

• L’acqua proviene da un’ottima sorgente, ma limitata. 

Volutamente abbiamo mantenuto la vasca di raccolta da 1000 lt, il che significa che ci sono poche scorte: per ricordare a tutti che è un bene prezioso e va trattato con parsimonia anche se qui siamo nell’abbondanza.